Bitcoin torna bullish dopo gli ultimi dati sull’inflazione: attenzione all’insediamento di Trump!
Bitcoin torna ad essere bullish, trascinato dal sentiment positivo per l’imminente insediamento di Trump e i dati positivi sull’inflazione.
Nella giornata di ieri Bitcoin ha recuperato gran parte del terreno perso durante le ultime sessioni ribassiste, trascinato dal sentiment positivo per l’imminente insediamento di Trump e per i dati positivi sull’inflazione USA.
Gli investitori sembrano vedere con ottimismo il quadro monetario statunitense, mentre ci si prepara all’ingresso in Casa Bianca del nuovo Presidente.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Bitcoin recupera i 100.000 dollari sospinto dai dati favorevoli sull’inflazione e sull’attesa di Trump
Ieri Bitcoin è tornato momentaneamente sopra i 100.000 dollari grazie alla spinta favorevole dei dati sull’inflazione statunitense.
Alle ore 14:30 (UTC+1) sono stati pubblicati i tanto attesi dati sull’inflazione al consumo e i dati sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI), riferiti al mese di dicembre.
Secondo quanto emerso, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è salito dello 0 ,4%, in linea con le aspettative degli analisti.
Allo stesso tempo il tasso di inflazione annua in USA ha raggiunto il 2,9%, in leggero rialzo rispetto al dato precedente del 2,7%, ma anch’esso in linea con le previsioni.
L’inflazione di base, escludendo cibo ed energia, è aumentata dello 0,2% mese su mese, ma il tasso di inflazione base annuale è sceso dello 0,1% passando dal 3,3% al 3,2%.
Queste informazioni hanno innescato un velato ottimismo nei mercati risk-on, tra cui non è mancato all’appello quello crittografico.
Bitcoin è salito del 2% nell’ora di pubblicazione del CPI, raggiungendo prima i 98.900 dollari, e poi allungando fino sopra i 100.000 dollari, per poi rintracciare leggermente.
Il motivo di questo sentiment bullish è dato dal fatto che la FED sarà più propensa ad effettuare un taglio dei tassi di interesse con l’inflazione in crescita.
Sebbene le probabilità di un taglio di 25 punti base a gennaio siano molto basse, rimane la possibilità di un passaggio ad una politica monetaria leggermente più espansiva durante l’arco di tutto il 2025.
Dati dei mercati derivati suggeriscono il ritorno dell’interesse per le speculazioni
Subito dopo il rilascio dei dati sull’inflazione USA e sull’indice dei prezzi al consumo, i derivati su Bitcoin hanno registrato un significativo balzo positivo.
La metrica dell’open interest sulla principale criptovaluta è cresciuta di circa 500 milioni di dollari in appena un’ora, evidenziando l’impatto positivo sui mercati.
In particolare l’OI di tutte le borse futures e di opzione su BTC è passato da 29,7 a 30,2 miliardi di dollari, proseguendo poi la crescita nelle ore successive.
Al momento della stesura il dato segna 30,3 miliardi di dollari con un prezzo di Bitcoin pari a 99.300 dollari, in rialzo del 2,28% nelle ultime 24 ore.
Nel frattempo il funding rate pare essere diminuito leggermente appena dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione, per poi salire nelle ore successive.
Secondo i dati di Coin Glass, i volumi derivati su Bitcoin sono cresciuti del 14,6% nelle ultime 24 ore, raggiungendo la soglia dei 100 miliardi di dollari.
Secondo quanto riportato da Burakkesmeci, collaboratore della piattaforma di analisi CryptoQuant, il dato sull’inflazione USA ha amplificato le speranze degli investitori in merito ad ulteriori tagli dei tassi nel 2025 da parte della FED.
Queste le sue parole:
“Questa notizia ha portato sorrisi sui volti degli investitori in criptovalute, segnalando un cambiamento positivo per i mercati risk-on. Mentre i dati dipingevano un quadro macroeconomico favorevole, il mercato delle criptovalute ha sperimentato un forte rally”.
Bitcoin si prepara all’impatto dell’insediamento di Trump
Oltre ai dati sull’inflazione USA, un’altro fattore che può aver influito positivamente sul rialzo di Bitcoin sembra essere l’arrivo ormai imminente di Donald Trump alla Casa Bianca.
Il 20 gennaio si terrà a Washington la cerimonia di insediamento dell’eletto repubblicano, che diventerà a tutti gli effetti il 45° presidente della storia degli Stati Uniti.
Molti analisti vedono questo evento come un potenziale catalizzatore rialzista per Bitcoin, che si prepara ad entrare all’interno del piano politico-economico di Trump.
Secondo quanto promesso in campagna elettorale, il nuovo presidente spingerà per potenziare l’adozione mondiale della criptovaluta.
A tal proposito, ciò che attrae più interesse sembra essere la possibilità che Bitcoin diventi un asset del Tesoro americano, detenuto non più come passività ma come attività.
Ciò significa che, se Trump confermerà quanto detto, gli Stati Uniti dovrebbero iniziare un piano d’acquisto per portare la risorsa all’interno della Treasury.
Questo si traduce in una forte pressione d’acquisto sui mercati crypto, oltre alla possibilità che lo stesso comportamente venga imitato da altre nazioni.
A sostegno di questa tesi, riportiamo la notizia secondo cui il prossimo segretario del Tesoro USA scelto da Trump, starebbe pianificando una mossa del genere.
In questo momento, secondo la piattaforma di predizioni Polymarket, c’è il 50% di possibilità che Bitcoin diventi una riserva nazionale USA durante il 2025.
Inutile dire che nel caso di un esito positivo, Bitcoin avrà molta strada da percorrere al rialzo al fianco della nuova amministrazione Trump.
Le previsioni sul prezzo di Bitcoin nel 2025: arriva l’effetto Trump?
Secondo i dati di Deribit Metrics, gli investitori dei mercati di opzioni sono posizionati per catturare l’aumento dei prezzi di Bitcoin grazie all’effetto Trump.
Per la scadenza del 28 marzo 2025, notiamo come il livello di prezzo più attenzionato dai traders sia quello dei 120.000 dollari, ben al di sopra degli attuali massimi storici.
Ci sono scommesse in call molto interessanti anche sui 110.000 dollari e su livelli di prezzi ottimistici come i 130.000, 140.000 e 150.000 dollari.
Complessivamente il notional value è di 8,4 miliardi di dollari, con un rapporto call/put dello 0,40 che indica una prevalenza del sentiment bullish.
Storicamente il Q1 dell’anno successivo all’halving rappresenta un trimestre molto positivo per Bitcoin e gli investitori si aspettano che anche questa volta non deluda le aspettative.
Passando ad un orizzonte temporale più allargato, possiamo osservare come le stesse scommesse piazzate sui mercati di opzioni assumano un altro aspetto.
Per la scadenza del 26 dicembre 2025, i tori e gli orsi si polarizzano in due gruppi, con ognuno di essi un determinato target di prezzo.
Da un lato ci sono i possessori di posizioni put, che ipotizzano un prezzo di Bitcoin inferiore agli 80.000 dollari entro fine anno.
Dall’altro troviamo i possessori di posizioni call, che credono che Bitcoin, grazie al nuovo presidente USA Trump, verrà scambiato addirittura sopra i 180.000 dollari.
Nel mezzo o agli estremi di questo enorme range, vediamo poche scommesse, se non qualche chiamata call al fatidico livello dei 200.000 dollari.