DJI rimuove il geofencing dai suoi droni: libertà di volo o rischio per la sicurezza?
DJI non impedirà più ai suoi droni di sorvolare aree sensibili come aeroporti e incendi
DJI, il gigante cinese dei droni, ha annunciato una decisione che sta facendo discutere: la rimozione del geofencing, la tecnologia che impediva ai suoi droni di volare in aree considerate sensibili, come aeroporti, centrali elettriche, incendi e persino la Casa Bianca. L'azienda lo ha comunicato con un post nel suo blog ufficiale, confermando che la decisione riguarda per il momento i soli Stati Uniti.
Per oltre un decennio, il geofencing di DJI ha rappresentato una sorta di "angelo custode" per i piloti di droni, impedendo loro di violare accidentalmente lo spazio aereo ristretto o di interferire con operazioni delicate. Ma ora, con un annuncio a sorpresa, DJI ha deciso di abbandonare questa funzione, lasciando ai piloti la piena responsabilità di volare in modo sicuro e responsabile. Verrà infatti offerto un semplice annuncio ignorabile, che rimanderà quindi alla sensibilità e all'onestà del pilota la decisione di volare o meno.
La decisione di DJI ha sollevato un acceso dibattito. Da un lato, c'è chi applaude alla maggiore libertà concessa ai piloti, che ora potranno sfruttare appieno le potenzialità dei loro droni senza le limitazioni imposte dal geofencing. Dall'altro lato, molti esperti e autorità esprimono preoccupazione per le possibili conseguenze di questa scelta, soprattutto in termini di sicurezza aerea e pubblica.