James Webb scopre una supernova primordiale: l'eco di un'esplosione titanica
Il telescopio spaziale James Webb ha individuato una delle supernove più antiche e potenti mai osservate, risalente a 11,4 miliardi di anni fa
Il telescopio spaziale James Webb (JWST) continua a stupire, regalandoci nuove straordinarie scoperte che ampliano la nostra conoscenza dell'universo. Questa volta, il potente occhio infrarosso del JWST ha individuato una delle supernove più antiche e potenti mai osservate, un'esplosione cosmica che ha segnato la fine di una stella gigante, circa 20 volte più massiccia del nostro Sole, avvenuta 11,4 miliardi di anni fa, quando l'universo aveva appena 2 miliardi di anni.
Questa supernova, denominata AT 2023adsv, è stata scoperta nell'ambito del programma JADES (JWST Advanced Deep Extragalactic Survey), un'ambiziosa campagna di osservazione che mira a studiare la formazione e l'evoluzione delle prime galassie. La luce di questa immane esplosione ha viaggiato per miliardi di anni prima di raggiungere i sensori del JWST, offrendoci uno sguardo indietro nel tempo, a un'epoca in cui l'universo era ancora giovane e le stelle erano molto diverse da quelle che conosciamo oggi.
Ciò che rende AT 2023adsv particolarmente interessante è la sua straordinaria potenza. L'energia liberata da questa supernova sembra essere stata eccezionalmente elevata, persino superiore a quella delle supernove più potenti osservate nell'universo locale. Questo potrebbe indicare che le proprietà delle esplosioni stellari erano diverse nell'universo primordiale, forse a causa della composizione chimica delle stelle, che all'epoca erano molto più povere di elementi pesanti rispetto a quelle attuali.