Recensione Huawei FreeBuds Pro 4: i migliori microfoni mai provati

Recensione Huawei FreeBuds Pro 4: auricolari eccellenti per qualità audio e cancellazione del rumore, ma sopratutto per i microfoni.L'articolo Recensione Huawei FreeBuds Pro 4: i migliori microfoni mai provati sembra essere il primo su Smartworld.

Jan 16, 2025 - 20:31
Recensione Huawei FreeBuds Pro 4: i migliori microfoni mai provati

Il contenuto della confezione è abbastanza ricercato, così come la presentazione del packaging. Al suo interno, oltre un po' di manualistica, troviamo un cavetto USB/USB-C molto corto, ma anche ben sei gommini aggiuntivi, suddivisi tra gommini in silicone e in memory foam.

La presenza dei gommini in memory foam, che garantiscono un migliore isolamento acustico, è un reale valore aggiunto. Di default, sono applicati dei gommini in silicone.

I nuovi FreeBuds Pro 4 somigliano abbastanza al modello precedente e sono davvero molto comodi da indossare. Il peso è lo stesso della scorsa generazione (5,8 g) e anche la forma è piuttosto simile.

C'è però qualche dettaglio in più, qualche accortezza in termini estetici: dimensioni leggermente più compatte, profili dorati, piccole scanalature lungo l'astina il logo di Huawei Sound (che mi piace abbastanza). 

Promosso il design, con linee morbide che seguono la forma delle orecchie: i FreeBuds Pro 4 stanno appesi saldamente e non affaticano l'orecchio, anche dopo diverse ore d'uso.

Ottima la qualità costruttiva: gli auricolari sono molto solidi, ben curati nell'aspetto, premium al tatto e anche alla vista. Bene anche la colorazione verde che abbiamo provato noi: diversa dal solito, ma non scontata, ricercata e gradevole senza essere pacchiana.

Non manca la resistenza polvere e liquidi, con certificazione IP54. Purtroppo, solo gli auricolari sono impermeabili, ma non il case.

Il case è praticamente identico alla generazione precedente. Abbastanza compatto, con linee molto morbide, si infila anche nel taschino da orologio dei jeans.

Ancora una volta, Huawei punta molto sulla qualità sonora dei suoi auricolari, al punto da aver lanciato un brand ad hoc per le sue tecnologie audio, Huawei Sound, con tanto di icona (non male, un'unione tra le lettere H e S che ricorda vagamente una chiave di violino).

A bordo degli auricolari troviamo ancora una volta l'Ultra-hearing Dual-driver, che potrebbe essere lo stesso della generazione precedente. Parliamo di un driver dinamico da 11 mm (dedicato alle frequenze basse e medie), accompagnato da un driver micro-planare per gli alti. La risposta in frequenza dichiarata va da 14 Hz a 48 KHz, quindi molto ampia, più della media.

Ancora una volta c'è un'abbondanza di codec supportati: oltre ai classici SBC e AAC, i Huawei FreeBuds Pro 4 supportano anche LDAC (il più famoso codec Hi-Res sul mercato, sviluppato da Sony) e soprattutto L2HC 4.0, codec ad alta definizione proprietario di Huawei.

E, a tal proposito, c'è un'importante precisazione da fare: usando il codec L2HC 4.0 (compatibile solo con i più recenti smartphone dell'azienda con EMUI 15, come il Mate X6), si può arrivare a una qualità della trasmissione mai vista prima su auricolari TWS.

Parliamo di una trasmissione lossless fino a 2,3 Mbps, che consente la riproduzione di audio fino a 48kHz/24 bit: è un risultato ancora ineguagliato, sensibilmente superiore rispetto alla concorrenza. Per intenderci: LDAC arriva a una velocità di trasmissione di 990kbps.

Ora, francamente per la grandissima parte degli utenti questo è un overkill: inutile inseguire una velocità di trasmissione così alta se poi ascoltiamo musica da Spotify. Tuttavia, per gli audiofili che ascoltano musica da file FLAC ad alta definizione (o da servizi che offrono una qualità maggiore, come Qobuz) può diventare un'aggiunta interessante.

Al netto delle specifiche, la qualità audio è notevole: i FreeBuds Pro 4 sono tra i migliori auricolari per qualità e fedeltà del suono.

Le frequenze più basse sono molto profonde e vibranti ma non sono inutilmente pompate. I medi sono ricchissimi di dettagli, gli alti cristallini, c'è un'ottima separazione tra gli strumenti e i suoni. Anche il soundstage è promosso, piuttosto ampio per degli auricolari.

Se siete esperti del panorama delle cuffiette TWS potreste chiedervi: suonano meglio FreeBuds Pro 4 o Sony WF-1000XM5? Meglio FreeBuds Pro 4 o AirPods Pro 2? E così via, con tutti gli altri modelli top di gamma.

Anche se le differenze ci sono, e un audiofilo potrebbe apprezzare più l'equalizzazione di un modello o dell'altro, credo che siamo a livelli così alti che le differenze siano trascurabili, specialmente considerando la possibilità di regolare manualmente l'equalizzatore.

A proposito di equalizzazione, dall'app Huawei AI Life ci sono molti preset (di cui due, Bilanciato e Classica, curati da esperti del Central Conservatory of Music di Pechino), ma anche la possibilità di regolare singolarmente le bande in un equalizzatore a 10 bande.

L'applicazione per interfacciarsi con queste cuffie è AI Life, disponibile anche su iOS. Come al solito, su Android è necessario installare manualmente l'APK, perché Huawei non distribuisce più le versioni più recenti di AI Life su Play Store.

L'app è piuttosto completa e ha tutto quel che si chiede a un software del genere: oltre a permettere di controllare i livelli di batteria e regolare l'ANC, include un equalizzatore, un test di aderenza per i gommini, la funzione per far trovare gli auricolari facendoli suonare (utile se li perdete), la modalità a bassa latenza e qualche opzione di personalizzazione dei controlli.

Cancellazione attiva del rumore e modalità Aware

Anche stavolta Huawei ha fatto un lavoro eccellente con l'ANC: i FreeBuds Pro 3 hanno un ottimo sistema di cancellazione del rumore, uno dei migliori della piazza. Al risultato complessivo, che mi sembra più o meno a livelli di altri top di gamma, contribuiscono sicuramente anche i gommini in memory foam, che migliorano nettamente l'isolamento passivo.

È possibile impostare la cancellazione del rumore su tre livelli o lasciare che venga regolata in automatico, impostandola su Dinamico

Anche stavolta molto apprezzato il lavoro sulla riduzione dei rumori del vento, un aspetto su cui Huawei ha scommesso molto: anche andando in bici controvento, non si sentono artefatti di alcun tipo, né con ANC né con modalità Aware attiva.

Buona anche la funzione Aware, che include anche una Modalità vocale per dare più enfasi alle voci. Probabilmente nel campo delle modalità Trasparenza c'è ancora chi fa di meglio (penso soprattutto ad AirPods Pro 2), ma anche i FreeBuds Pro 4 si comportano molto bene con la trasmissione dei suoni esterni.

Connettività

Il Bluetooth è in versione 5.2. Non ci sono problemi di latenza audio quando si guarda una serie TV e c'è anche una modalità a bassa latenza, ideale per giocare.

Non manca il supporto al multipoint, ossia alla connessione simultanea a due dispositivi, che permette di passare facilmente da un dispositivo all'altro (ad esempio, dal PC allo smartphone). Dall'app Andrioid è anche possibile vedere tutti i dispositivi a cui sono connessi gli auricolari e quelli attualmente in uso.

In termini di qualità della connessione, avevo notato alcuni occasionali problemi di stabilità, che però mi sembra siano stati completamente risolti con l'ultima versione del firmware, appena rilasciata.

Gran bella sorpresa il sistema di controlli. 

I comandi principali funzionano schiacciando le astine tra due dita, come già visto sul precedente modello e su tanti altri prodotti. C'è anche lo swipe sul lato per regolare il volume, ma anche il supporto al tap. Doppio tap e triplo tap possono essere configurati dall'app, ad esempio per richiamare l'assistente vocale. Anche se nell'app si parla di tocco, non dovrebbero esserci sensori touch, ma un accelerometro che percepisce le vibrazioni. 

E, per non farci mancare nulla, c'è perfino il controllo con gesti della testa: abilitandolo, basta annuire per rispondere a una chiamata, scuotere la testa per rifiutarla.

Credo che questi siano gli auricolari più completi in assoluto in termini di controlli: a memoria, non credo esista un altro modello di cuffiette che integri clic con due dita, swipe per la regolazione del volume, controlli con la testa e anche doppio e triplo tap.

Nonostante un'interfaccia che suggerisce il contrario, i comandi non sono molto personalizzabili, ma le opzioni sono talmente tante che è difficile vi manchi qualcosa.

Dopo un po' di configurazioni, i comandi che ho attivato sono i seguenti (indifferenti per auricolare destro e sinistro):

  • Clic: Play/Pausa
  • Doppio clic: Traccia successiva
  • Triplo clic: Traccia precedente
  • Clic prolungato: ANC/Awareness/Off
  • Swipe: Regolazione volume
  • Doppio tap: assistente vocale
  • Triplo tap: disattivato

Huawei dichiara fino a 6,5 ore senza ANC e fino a 4,5 ore con ANC acceso (con codec LDAC, l'autonomia cresce un po' usando invece AAC). L'azienda non pubblicizza molto l'autonomia prevista con ANC acceso: il motivo ufficiale è che l'intensità dell'ANC dinamico varia troppo in base al contesto, ed è quindi difficile da prevedere. Nei miei test, che hanno incluso poco meno di un'ora di viaggio, una carica è durata effettivamente poco meno di 5 ore.

Non male, ma inferiore rispetto alla media del mercato.

Considerando anche le ricariche fornite dal case, Huawei dichiara 22 ore con ANC attivo e 30 ore con ANC spento.

I FreeBuds Pro 4 supportano ricarica rapida e ricarica wireless.

Non ho mai messo prima il voto 10 ai microfoni di un paio di auricolari, ma ogni tanto bisogna osare, e questi FreeBuds Pro 4 sono francamente impressionanti per qualità in chiamata.

Certamente il merito non è solo dei microfoni in sé, o della VPU (Voice Pickup Unit, un sensore che riconosce le vibrazioni della mandibola), ma anche e soprattutto dell'elaborazione audio via intelligenza artificiale, che (in generale) sta dando risultati eccezionali nel separare le voci dal resto dei suoni.

Sta di fatto che la registrazione della voce dei nuovi Huawei FreeBuds Pro 4 è di gran lunga la migliore del mercato, in grado di garantire chiamate comprensibili davvero in qualsiasi contesto

Ho sostenuto conversazioni in bicicletta controvento e la persona con cui parlavo non si era neanche resa conto fossi in bici, pensava fossi a casa. Huawei dichiara una soppressione dei rumori ambientali in chiamata fino a -100 dB che, per intenderci, è più o meno il livello di rumore che c'è a un concerto.

Questo vuol dire che potreste trovarvi allo stadio o a un concerto e riuscire comunque a fare una chiamata senza troppi problemi. Nella video anteprima (che trovate in cima) potete farvi un'idea guardando la demo delle cuffiette.

È incredibile riuscire a parlare senza alcun problema con qualcuno con una musica a 80 dB sparata a mezzo metro dalle cuffiette.

Il prezzo di listino dei Huawei FreeBuds Pro 4 è di 199€: è un prezzo elevato, ma ad oggi ci sono modelli di auricolari true wireless che costano molto di più. Considerando la qualità complessiva, è un costo anche adeguato per auricolari top di gamma come questi.

Al momento non sono ancora disponibili su Amazon (dove ci aspettiamo arrivino a breve), ma potete già acquistarli sul sito ufficiale di Huawei, dove fino al 30 gennaio ci sono anche delle promo davvero interessanti, ossia:

  • Huawei Band 9 in omaggio
  • 8% di sconto (pari a 15,92€) iscrivendosi alla newsletter

Inoltre, fino al 18 febbraio, chi acquista un secondo paio di FreeBuds Pro 4 lo paga 149€.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Huawei che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.

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