Possibile stop per USDT nell’UE a causa del MiCA
Le prime restrizioni dovrebbero arrivare dal primo febbraio, mentre lo stop definitivo dal primo aprile.
Venerdì scorso l’ESMA ha pubblicato una dichiarazione ufficiale secondo la quale a partire dal primo febbraio gli exchange crypto dovrebbero imporre restrizioni su USDT a tutti i cittadini UE a causa del MiCA.
Stando sempre a questa dichiarazione, a partire dal primo aprile dovrebbero essere sospesi tutti i servizi in USDT.
USDT ed il MiCA
Come evidenzia la dichiarazione ufficiale dell’ESMA, gli asset-referenced-token (ART) e gli e-money token (EMT) sono attività regolamentate dal MiCA.
Il MiCA è la normativa crypto dell’Unione Europea, e di fatto è già entrata in vigore.
In teoria USDT di Tether dovrebbe essere un e-money token, ma Tether non è riconosciuto dalla UE come emittente di e-money (denaro elettronico). Pertanto formalmente USDT non può rientrare nella categoria degli e-money token, dato che questi possono essere emessi solo da emittenti riconosciuti di moneta elettronica.
Tuttavia se non rientra nella categoria degli e-money token, può rientrare però a pieno titolo in quella degli asset-referenced-token, ovvero token che rappresentano on-chain asset esterni (in questo caso USD).
Quindi, se da un lato non dovrebbero potersi applicare a USDT le normative europee sugli e-money token, si dovrebbero invece poter applicare quelle sugli asset-referenced-token. In altre parole, le dichiarazioni dell’ESMA si applicano anche a USDT.
Il MiCA e l’ESMA
Tutto ciò vale comunque soltanto per i Paesi dell’Unione Europea (UE), dato che il MiCA è una normativa UE valida solo all’interno dell’Unione Europea.
Per la precisione, gli exchange saranno tenuti ad applicarla nei confronti dei soli utenti che risultano essere residenti nei Paesi UE.
Starà agli exchange assicurarsi che ai loro utenti che risultano essere residenti nella UE vengano applicate le nuove normative MiCA, mentre l’ESMA non può fare altro che avvisare, e poi al massimo controllare.
L’ESMA (European Securities and Markets Authority) è l’autorità della UE che vigila sui mercati e gli strumenti finanziari.
È nata nel 2011 ed opera solo all’interno dei Paesi dell’Unione Europea. In teoria potrebbe essere considerata simile alla SEC statunitense, ma in realtà ogni singolo Paese UE ha poi la sua autorità nazionale di vigilanza sui mercati finanziari.
Le dichiarazioni dell’ESMA
Le dichiarazioni ufficiali dell’ESMA di venerdì affermano che i cosiddetti CASP (fornitori di servizi relativi alle criptovalute) che operano nella UE dovrebbero adottare tempestivamente misure per allineare i propri servizi al MiCA.
Ciò comporta che i CASP dovrebbero smettere di rendere disponibili per gli scambi tutte le crypto che appartengono al gruppo ART, e quelle che appartengono EMT ma per le quali l’emittente non è autorizzato dalla UE (EMT non conformi al MiCA).
L’ESMA prevede che le restrizioni sui servizi esistenti siano completate entro la fine di gennaio 2025, ma che i servizi di vendita possano essere mantenuti fino alla fine del primo trimestre del 2025.
Inoltre suggerisce che i CASP lancino campagne di comunicazione rivolte agli investitori della UE per informarli di queste cose, e chiede che implementino procedure ed iniziative per agevolare la liquidazione di queste crypto.
Tempistiche e restrizioni
In teoria le norme del MiCA sarebbero già entrate in vigore, ma le restrizioni non risulta che siano già state applicate.
Le tempistiche suggerite dall’ESMA non sembrano essere vincolanti, ma paiono più delle stime o delle previsioni dell’autorità. Tuttavia significano anche che dopo le date indicate l’autorità di vigilanza potrebbe iniziare a fare dei controlli per verificare che siano state applicate.
Le prime restrizioni riguardano gli acquisti e tutti quei servizi che non prevedono la vendita. Tali restrizioni, stando a quando dichiarato dell’ESMA, si prevede che siano applicate entro il 31 gennaio.
Pertanto in teoria dal primo febbraio gli exchange crypto dovrebbero impedire ai loro clienti che risultano essere residenti nella UE di poter acquistare USDT e di poterli utilizzare per qualsiasi prodotto o strumento che non ne preveda la vendita.
Inoltre a partire dal primo aprile dovrebbero anche impedirne la vendita.
Va ricordato che queste imposizioni riguardano solo gli exchange centralizzati, mentre non si applicano per i DEX o i wallet non-custodial, anche perchè sono anonimi e non prevedono che l’utente debba dichiarare e dimostrare la propria residenza.
Le soluzioni di USDT per il MiCA
La prima possibile soluzione per gli utenti UE è quella di spostare gli USDT, ed altri token che verranno delistrati, su wallet non-custodial. Si consiglia di trasferirli su wallet non-custodial che consentano swap decentralizzati, così da poter scambiare liberamente in qualsiasi momento i propri USDT ad esempio in USDC (USDC è un EMT conforme al MiCA, quindi non verrà delistato).
La seconda è quella di attendere che i singoli exchange comunichino ai loro utenti quali procedure offrono per il cambio.
La terza è quella di sperare che nel frattempo USDT diventi MiCA compliant (ma i tempi ormai stringono). Da notare che Tether è anche socia di alcune società che emettono stablecoin in dollari compliant con il MiCA (come USDQ), pertanto è anche possibile che sia Tether stessa in qualche modo a mettere a disposizione qualche strumento per convertire gli USDT i token che non verranno delistati nella UE.
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