Padre minaccia di morte e picchia il figlio di 15 anni perché gay

Dopo le aggressioni di Stephano e Matteo a Roma e di Andrea e Giulio a Torino, l’odio omofobo ha colpito ancora e questa volta in Campania. In questo caso la violenza fa ancora più orrore, perché a picchiare un ragazzino di 15 anni è stato suo padre. Il padre picchia il figlio perché gay e […] L'articolo Padre minaccia di morte e picchia il figlio di 15 anni perché gay proviene da Biccy.

Jan 18, 2025 - 16:40
Padre minaccia di morte e picchia il figlio di 15 anni perché gay

Dopo le aggressioni di Stephano e Matteo a Roma e di Andrea e Giulio a Torino, l’odio omofobo ha colpito ancora e questa volta in Campania. In questo caso la violenza fa ancora più orrore, perché a picchiare un ragazzino di 15 anni è stato suo padre.

Il padre picchia il figlio perché gay e viene arrestato.

Un uomo di 48 anni ha iniziato a mandare messaggi minatori al figlio su WhtasApp, mentre il ragazzo era a scuola. Nei giorni scorsi il giovane è anche stato aggredito più volte e picchiato anche con una chiave inglese, le percosse hanno causato numerose lesioni al collo, al volto, alle braccia e alle gambe. Il padre è poi stato arrestato in flagranza differita e portato al carcere di Poggioreale. A portare all’arresto sono stati i professori del 15enne, che si era confidato con loro dopo l’arrivo dei messaggi minatori. Gli insegnanti hanno convinto il ragazzo a denunciare il padre (che è anche un pregiudicato).

Intervento di Arcigay e dell’assessore Trapanese.

Tra i primi a denunciare la vicenda sui social è stato Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli: “Un drammatico episodio di violenza familiare ha scosso la nostra città: un padre ha aggredito il figlio di 15 anni per il suo orientamento sessuale, minacciandolo di morte e colpendolo con una chiave inglese. Grazie all’intervento tempestivo dei servizi sociali del Comune di Napoli, il minore è stato immediatamente collocato in una comunità protetta, dove riceverà il sostegno necessario per superare questa dolorosa esperienza. Accogliere i propri figli così come sono, accettando le loro diversità, non solo è un dovere, ma rappresenta una straordinaria ricchezza per ogni famiglia e per la società intera. Il rispetto e l’amore devono sempre prevalere. C’è la necessità di un impegno politico per creare percorsi di educazione e accompagnamento dedicati alle famiglie, promuovendo una cultura della diversità come valore positivo. Solo così possiamo costruire una società più inclusiva e rispettosa, in cui ogni individuo sia libero di essere sé stesso“.

Anche Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, è intervenuto: “Dopo Bologna, Milano, Torino e Roma, anche qui in Campania registriamo aggressioni omotransfobiche violentissime, frutto del clima avvelenato da questo Governo e della maggioranza parlamentare che lo sostiene. Diffondere odio ha un prezzo e questo prezzo lo stanno pagando le persone LGBTQIA+ e tutte quei pezzi della cittadinanza aggrediti quotidianamente dalla retorica dell’odio. Occorre approvare rapidamente un pacchetto sicurezza per le persone LGBTQIA+, come chiesto a più voci dalle associazioni LGBTQIA+ con la petizione ‘Io non sto col branco‘”.