MAME: necessari 628 anni di lavoro per decifrare la protezione di 712 giochi retrò
Dei 3.783 giochi arcade studiati, 712 includevano TPM
Se da un lato i videogiochi moderni protetti dalla tecnologia anti-manomissione di Denuvo vengono generalmente craccati in mento entro 68 giorni, i giochi più vecchi, dotati di sistemi di protezione ormai superati, hanno comunque dimostrato di essere ancora sorprendentemente resistenti. Un nuovo studio ha svelato gli sforzi e le sfide affrontate dagli sviluppatori del Multiple Arcade Machine Emulator (MAME) per cercare di aggirarle. Complessivamente, sono stati dedicati 628 anni di lavoro per superare le protezioni su 712 giochi retro, evidenziando l’enorme impegno necessario per mantenere viva la storia del gaming.
PRESERVARE LA STORIA CON L'EMULAZIONE
MAME, rilasciato per la prima volta nel 1997, è diventato il punto di riferimento per gli appassionati di emulazione. Questo software open-source consente di riprodurre migliaia di dispositivi ormai obsoleti, tra cui ben 3.783 macchine arcade risalenti al 1979. Grazie all’emulazione, milioni di giocatori possono riscoprire classici dell’era 8-bit e 16-bit, portando nuova vita a un passato videoludico che altrimenti rischierebbe di andare perduto.
Tuttavia, preservare questi giochi non è una passeggiata. Sebbene gli emulatori come MAME siano legali, i file di gioco – conosciuti come ROM – sono spesso protetti da leggi sul copyright. Liberare i giochi dalle loro piattaforme hardware originali rappresenta una sfida cruciale per la conservazione, ma i sistemi anti-pirateria di un tempo continuano a ostacolare questo lavoro.
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