DLSS sempre più preciso, NVIDIA svela il segreto: un supercomputer dedicato
Migliaia di GPU che da sei anni lavorano senza sosta per migliorare l'algoritmo di upscaling.
Nelle scorse ore PC Gamer ha pubblicato un’intervista con uno dei principali responsabili della divisione AI di NVIDIA, Bryan Catanzaro, che ha raccontato alcuni retroscena interessanti relativi a una delle tecniche grafiche più importanti uscite nel mondo dei videogiochi negli ultimi anni, l’upscaling basato sull’intelligenza artificiale. NVIDIA è stata la prima a proporla con il suo DLSS (Deep Learning Super Sampling), circa sei anni fa con le prime schede RTX, e in seguito sono arrivate sia AMD (anche se tecnicamente solo l’ultimissima versione di FSR, la 4.0 esclusiva delle Radeon RX 9000, è davvero basata sull’AI) sia Intel.
Molto rapidamente, il concetto è questo: il gioco viene renderizzato a una risoluzione inferiore rispetto a quella richiesta dall’utente, il che permette alla GPU di faticare meno, e poi gli algoritmi AI la ingrandiscono. Il principio è che gli algoritmi AI sono talmente precisi che l’utente non si accorge della differenza, la GPU riesce a renderizzare molti più fotogrammi e in ultimo si ha un significativo balzo in avanti prestazionale, soprattutto quando ci si rapporta a risoluzioni molto elevate come il 4K.
Questa è la teoria, ma chi c’era ai tempi delle RTX 20 ricorderà che le prime iterazioni del DLSS erano tutt’altro che perfette. Con il lancio delle RTX 50, pochi giorni fa durante il CES, NVIDIA ha annunciato anche il DLSS 4 che oltre ad avere diverse nuove funzionalità è diventato ancora migliore in quella che è la sua caratteristica chiave, appunto l’upscaling. E questo è stato un trend piuttosto costante con l’uscita di nuove versioni dell’algoritmo.