Uomo paralizzato pilota un drone con il pensiero grazie a un'interfaccia BCI | Video
Grazie a un algoritmo AI avanzato, un uomo tetraplegico è riuscito a controllare un drone virtuale usando solo i segnali cerebrali, aprendo nuove prospettive per la tecnologia medica.
In un esperimento rivoluzionario, un uomo di 69 anni, paralizzato a causa di una lesione al midollo spinale, ha pilotato un drone virtuale usando un’interfaccia cervello-computer (BCI). Questa straordinaria impresa è stata possibile grazie a un dispositivo impiantato nella sua corteccia motoria e a un algoritmo di intelligenza artificiale in grado di tradurre i segnali cerebrali in movimenti precisi.
Sebbene se ne parli sempre più spesso sulle nostre pagine, grazie a grandi player come Neuralink di Elon Musk, è bene spiegare come funziona quetsa tipologia di interfaccia cervello-computer. Il partecipante, dotato di una BCI prodotta da Blackrock Neurotech, disponeva di 192 elettrodi impiantati nella corteccia motoria, la parte del cervello che controlla i movimenti delle mani. Immaginando di muovere pollice, indice o altri gruppi di dita, il dispositivo ha tradotto i segnali elettrici in comandi per il drone.
Durante l’esperimento, l’uomo ha navigato con successo un drone virtuale attraverso un percorso a ostacoli, un’impresa che ha definito sia stimolante che gratificante. Il partecipante ha paragonato l’attività al suonare uno strumento musicale, richiedendo alta concentrazione e offrendo un intenso allenamento mentale.
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