The Calendar Killer – La Recensione di un dramma travestito da thriller
ATTENZIONE: nella seguente recensione seguiranno spoiler e argomenti estremamente sensibili Anche questa volta, Amazon Prime Video non ci ha assolutamente delusi. Diretto da Adolfo J. Kolmerer e tratto dall’omonimo romanzo di Sebastian Fitzek, qualche giorno fa è uscito in piattaforma il film tedesco The Calendar Killer. Si tratta di un thriller che ci narra più sciagure… Leggi tutto »The Calendar Killer – La Recensione di un dramma travestito da thriller The post The Calendar Killer – La Recensione di un dramma travestito da thriller appeared first on Hall of Series.
ATTENZIONE: nella seguente recensione seguiranno spoiler e argomenti estremamente sensibili
Anche questa volta, Amazon Prime Video non ci ha assolutamente delusi. Diretto da Adolfo J. Kolmerer e tratto dall’omonimo romanzo di Sebastian Fitzek, qualche giorno fa è uscito in piattaforma il film tedesco The Calendar Killer. Si tratta di un thriller che ci narra più sciagure indirettamente collegate, acquisendo alla fine un quid di poliziesco. La protagonista è Klara, interpretata da una performante Luise Heyer, nonché moglie dell’affermato politico Martin Vernet e madre della piccola Amelie.
Ma a dividere con lei gran parte del tempo del racconto è Jules Tannberg, un operatore della linea diretta d’emergenza che “accompagnare” a distanza coloro che si trovano in pericolo, in particolare le donne. Ebbene, è proprio attraverso una lunga e travagliata telefonata tra Klara e Jules, percorreremo tutti gli atroci passaggi di una storia che ci tiene col fiato sospeso dall’inizio fino alla fine. Lasciandoci senza parole su una conclusione che, a differenza di molte altre pellicole ugualmente intrise di suspense, non sarà per nessun motivo fine a se stessa.
Scopriremo infatti che Martin maltratta gravemente sua moglie
Pertanto, per il giorno del loro anniversario, egli porterà l’ignara Klara in un night club esclusivo, dove la drogherà e abuserà di lei nei modi più bestiali insieme ad altri uomini mascherati. A un certo punto, la donna riuscirà a scappare via da quell’inferno, e mentre proverà a dirigersi verso casa, telefonerà per sbaglio alla linea in cui Jules sta operando.
Da questo momento in poi l’uomo prenderà a cuore la sua causa, cercando di condurla al sicuro e scoprendo così un’altra delle tragedie che si abbattevano su Klara. Settimane fa, infatti, la donna si era risvegliata in un parcheggio sotterraneo dopo essere stata rapita da qualcuno. Lì, nella parete di fronte a lei, aveva trovato la scritta “06/12 uno dei due morirà“, con in mezzo una foto raffigurante lei e il marito insieme.
E quella sera del suo riprovevole anniversario era proprio il 6 dicembre
Il marito ovviamente non le aveva mai creduto, minacciandola di riportarla a forza nel centro di cura dove era già stata ricoverata per il suo disturbo dissociativo. Inoltre, prove per la polizia non ne aveva e, dunque, piuttosto che morire per mano del marito rabbioso o per il famigerato “The Calendar Killer“ di cui parlavano i notiziari, preferiva togliersi la vita con il gas di scarico dell’auto. Il pensiero della sua figlioletta però la farà rinsavire e fuggire via verso la loro villetta delle vacanze nel bosco. Sperando così di sopravvivere all’alba.
Jules, per canto suo, la ricontatterà per non lasciarla sola, mentre cederà alle continue telefonate del padre che, essendo un ex detective, si offrirà di aiutarlo dall’esterno riguardo a Klara e il suo serial killer. Tuttavia, però, la donna vedrà nella sagoma di quest’ultimo il suo assassino e scapperà via dalla villetta, dopo aver trovato in camera la stessa scritta di sangue che conosceva già.
Sarà però all’inizio di questi concitati eventi che verremo a conoscenza anche del background del magnanimo Jules. Questi, infatti, aveva rivelato a Klara che la moglie, a causa di una brutta depressione mai davvero curata, si era tolta la vita rinchiudendo i loro due figli in camera per non trovarla esangue. Tuttavia, forse a causa di una candela accesa da uno dei piccoli, la casa andò a fuoco e lei, ormai priva di forze, non riuscì a mettere in salvo i bambini. Solo Fabienne riuscì a sopravvivere. Ed è stato anche grazie a questa storia che Klara si era destata dal suo desiderio di morte, per accorrere dalla figlia e proteggerla dai sue due aguzzini.
Ma tornando allo scoccare della mezzanotte, Klara sembrava essere sfuggita a The Calendar Killer
Tuttavia, dopo altre climatiche peripezie, verrà recuperata per strada dal marito furioso. E dalle sue parole emergerà pungente come lame il vero fulcro di questa storia disarmante. Di fatto, costui inizierà ad accusare la moglie di essere stata lei la causa dei suoi stessi mali. Per parte sua, lui aveva provato ad andare anche in terapia per cambiare, ma crescere con un padre violento e una madre che l’ha poi abbandonato lo aveva traumatizzato a vita. Pertanto, era lei a provocarlo costantemente, a non avere rispetto di se stessa e di conseguenza a infastidirlo già soltanto per la sua presenza. Ciò detto Klara, esausta dopo la nottata peggiore della sua vita, gli chiederà soltanto di tornare a casa. Ma prima di scendere, lo chiuderà dentro l’auto dopo averlo colpito con un taser.
Dunque salirà velocemente le scale per raggiungere prima possibile la sua bambina, lasciata a casa con il baby sitter per tutte quelle ore. Le terribili sorprese, però, non erano ancora finite. Aperta la porta sentirà un uomo cantare una ninna nanna nella cameretta della figlia e, non appena varcherà la soglia, chi troverà davanti ai suoi occhi? Proprio lui. Lo stesso The Calendar Killer che le era stata accanto per tutto quel tempo. Egli infatti, disturbato come pochi, si era introdotto in casa sua e aveva dato dei sonniferi alla piccola Amelie.
Alla vista della donna, Jules inizierà un sermone sulla giustizia e sulla vendetta (per voi i migliori film sulla vendetta). Sul fatto che una donna con il suo trascorso avrebbe dovuto denunciare quel mostro del marito tanto tempo prima e che adesso doveva essere lei stessa a ucciderlo. “Altrimenti lui avrebbe dovuto fare fuori lei”.
Nel frattempo, però, Martin riuscirà a rompere il vetro dell’auto e a liberarsi
Una volta salito in casa, Martin troverà quell’inquietante scenetta in salotto, interrotta però dal folle Jules che, dopo un combattimento a due, lo legherà disteso sul pavimento. Dall’altra parte Klara avrebbe avuto tutte le sue buone ragioni per migliorare la sua vita, punendo per sempre il suo violentatore nonché incubo quotidiano. Ma non ci riusciva. Così come aveva rivelato a Jules al telefono in precedenza, sono davvero tante le ragioni per cui le donne non consegnano i propri compagni alla polizia. E lei, fino all’ultimo, non riusciva a provare quell’odio tale da decidere per la sua vita.
Allora Jules le inveirà contro, dicendo che sua moglie Dajana si era ammalata perché il padre abusava di lei e la madre rimaneva perennemente indifferente. E a causa dei suoi demoni immortali, nella realtà dei fatti, quell’incendio gli aveva portato via entrambi i suoi figli. Non aveva più nessuno quindi, e per questo aveva deciso di dedicare il resto della sua vita a colpire gli uomini infidi come il suocero e Martin. Ma anche quelle donne che non si ribellavano a questo, che non cercavano aiuto o rivalsa.
Così Klara, simulando un colpo a Martin, si volterà per infliggerlo a The Calendar Killer
Il killer non mollerà l’osso e, arrancando, la riporterà nella stanza dell’esecuzione insieme col marito. Infine, ormai giunta la mezzanotte, deciderà di immolare lei… ma ci riuscirà? Ebbene, qualcuno dall’ingresso della casa gli sparerà. Era suo padre. Lo stesso che lui aveva superficialmente coinvolto per farlo stare buono e che, dai notiziari, aveva riconosciuto nella calligrafia dell’assassino, quella di suo figlio.
Un uomo distrutto dagli eventi e vittima, come la moglie e Klara stessa, di psicosi. Arrivati a questo punto, dunque, al di là delle svariate reazioni disponibili, la prospettiva si biforca e le domande sorgono spontanee. Chi è il vero colpevole di The Calendar Killer? Certamente è Jules. Ma Martin, vorremmo forse ritenerlo innocente?
Klara, invece?
Nessuna, considerato che in Germania una donna su quattro perde la vita a causa dei plurimi abusi, avrebbe dovuto sopportare ciò che lei in silenzio ha subito per anni. Avrebbe dovuto amarsi di più e riscattarsi, per se stessa e per la sua bambina. Ma non aveva mai avuto il coraggio di farlo. Avrebbe infatti perso il suo status di moglie del politico, la sua bella casa e avrebbe sottratto ad Amelie suo padre. Tuttavia, tempo dopo, consegnerà quel famoso discorso in auto alla polizia, avendo avuto, al tempo, la prontezza di registrare tutto.
Così Martin verrà sbattuto dentro per 5 anni. Pochi o molti? Certi reati non possono essere quantificabili, in quanto vanno oltre le espressioni di accusa come molestie (trovate qui un articolo su una serie che è manifesto di questa tematica: Unbelievable), coercizione e atti di libidine. Queste e tutti gli altri orrori annessi non si dimenticano sapendo che finalmente il colpevole ha scontato la sua pena. Ciò nonostante, la pace ritrovata, la libertà universale, la serenità quotidiana e il sorriso di una figlia al sicuro ripagano più di tutto il resto.
Quindi sì, di certo Jules è l’antagonista del vibrante The Calendar Killer
Ma le sue intenzioni non erano sbagliate, soltanto corrotte dalla sua indole da psicopatico derivata da una sofferenza logorante ed eterna. La violenza, però, va condannata in ogni caso. Qualsiasi essa sia e con tutte le sue modalità di espressione. E The Calendar Killer questo ce lo insegna, entrandoci in testa come un appuntamento quotidiano nel nostro calendario dello smartphone.
Ognuno deve capire sin da subito quando può davvero fidarsi di qualcuno e imparare a metterci la testa, laddove il cuore può rivelarsi galeotto. Klara di Berlino siamo tutte noi, che andiamo al lavoro, all’università, al bar o in discoteca. Siamo tutte coloro che devono pretendere la celebrazione del loro valore da chi dice di amarle. Abbiamo bisogno soltanto di una controparte che creda in noi sempre, senza condizioni o cattiveria gratuita. Perché è di questo che si tratta.
Qui trovate la classifica dei 10 migliori film presenti su Amazon Prime Video.
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