Segnale positivo dalle opzioni su Bitcoin del CME

Gli investitori bullish continuano a dominare la scena.

Jan 22, 2025 - 16:00
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Segnale positivo dalle opzioni su Bitcoin del CME
Cme opzioni bitcoin

Dai prezzi delle opzioni su Bitcoin del CME è arrivato un segnale positivo. 

Infatti, risultano essere i più rialzisti da quando si sono concluse le elezioni negli USA che hanno visto la vittoria di Donald Trump. 

Secondo alcuni analisti, i prezzi rialzisti delle opzioni su Bitcoin, uniti ai nuovi afflussi di capitale sugli ETF, potrebbero indicare il raggiungimento di nuovi massimi storici a breve. 

Per ora il prezzo massimo storico di BTC sono i 109.100$ toccati per un breve momento due giorni fa. 

Analisi delle opzioni su Bitcoin del CME 

Il CME (Chicago Mercantile Exchange) è la borsa di Chicago, ed è la più grande al mondo per open interest su future e opzioni. 

Fondata nel 1898, consente il trading su azioni, valute, materie prime, tassi di interesse, ed ovviamente contratti future ed opzioni. Tra questi ci sono anche i future su Bitcoin, e le opzioni sui future su BTC. 

Ieri proprio le opzioni su Bitcoin scambiate al CME hanno mostrato il più forte sentiment rialzista dalla vittoria elettorale di Trump.

In particolare, CF Benchmarks sostiene che i trader si stiano posizionando attivamente in attesa proprio di un rialzo del prezzo di BTC, sia nelle scadenze a breve che a lungo termine.

CF Benchmarks, che si occupa di indici su asset digitali, fa notare che i trader abbiano acquistato soprattutto opzioni call, ovvero opzioni che offrono un’esposizione asimmetrica al rialzo. 

In conseguenza di ciò lo skew è salito al 4,4%, che è per l’appunto il livello più alto da inizio novembre. Lo skew è la differenza nella volatilità implicita tra call e put, e valori positivi rappresentano proprio un sentiment rialzista.

Secondo il responsabile dei prodotti di CF Benchmarks, ThomasErdösi, ciò riflette un forte sentimento rialzista, con i trader che si posizionano attivamente per un’esposizione al rialzo su scadenze sia a breve che a lungo termine. Erdösi ritiene anche che i livelli di volatilità potrebbero ridursi leggermente verso la fine del mese, ma, salvo sviluppi politici a sorpresa, la pressione al rialzo del prezzo rimarrà. 

Gli ETF su Bitcoin spot

A tutto ciò vanno aggiunte le buone performance degli ultimi giorni degli ETF su BTC spot. 

In particolare venerdì si sono registrati afflussi complessivi giornalieri superiori al miliardo di dollari, ovvero non molto lontani dal record assoluto di 1,3 miliardi. 

Inoltre ieri gli afflussi giornalieri complessivi hanno comunque superato gli 800 milioni di dollari, di cui 660 milioni solamente verso il singolo ETF di BlackRock. 

Secondo l’analista di BRN Valentin Fournier, anche questi nuovi afflussi potrebbero spingere i prezzi verso nuovi massimi.

L’analista afferma che gli afflussi di ETF hanno continuato la loro serie di accumulazione con quattro giorni consecutivi di afflussi significativi. In totale in questi quattro giorni sono entrati più di 3 miliardi di dollari su Bitcoin, e 74 milioni su Ethereum. Questo indica che le due crypto stanno ricevendo un solido sostegno istituzionale. 

Le prese di profitto

Ma non è tutto qui. Ci sono anche altri dati che mostrano come il trend sul breve periodo sembri essere positivo. 

Stando ai dati di Glassnode, i detentori di lungo termine di Bitcoin stanno finalmente riducendo le prese di profitto. 

Va ricordato che dopo il massimo storico del 17 dicembre sopra i 108.000$ è iniziata una fase in cui molti detentori a lungo termine di BTC hanno preferito prendere profitto vendendo. Questa fase praticamente è durata fino alla scorsa settimana, mentre da qualche giorno a questa parte tale trend sembra aver iniziato ad esaurirsi. 

A ciò va anche aggiunto che il numero complessivo di BTC sugli exchange crypto disponibili per la vendita è ai minimi degli ultimi anni, e ciò di fatto mantiene bassa la pressione di vendita. 

La pressione di vendita bassa comunque non è sufficiente a far aumentare i prezzi, ma se si mantiene tale può consentire anche ad un minimo incremento della pressione di acquisto per farli salire. D’altronde questo è proprio ciò che sembra essere accaduto negli ultimi giorni, come evidenziato dall’aumento degli afflussi sugli ETF. 

Altri segnali positivi oltre alle opzioni su Bitcoin del CME

Altri segnali positivi sono ad esempio quello che arriva dal dollaro USA. Infatti il Dollar Index è sceso sotto quota 108 punti, mentre la scorsa settimana era salito ampiamente sopra i 109 punti. 

Anche i tassi di interesse dei bond governativi USA sono leggermente in calo, e ciò evidenzia una maggior propensione per gli asset risk-off, anche se questa appare ancora una dinamica solo di poco conto, data l’entità minima del calo. 

Va infine aggiunto che anche nel gennaio 2017, dopo il primo insediamento di Trump alla Casa Bianca, verso la fine del mese la bull run ripartì, dopo più di un mese di sostanziale lateralizzazione. 

Non vi sono solamente segnali positivi, ma in questo momento quelli negativi sembrano essere pochi e poco evidenti. Occorre tuttavia sottolineare che i mercati crypto a volte sono imprevedibili, e non è raro che finiscano per fare l’opposto di ciò che ci si attende.

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