Prezzo di Bitcoin ed Ethereum in netto recupero
Non tutti però sono d'accordo sul fatto che il rimbalzo di oggi sia sostenibile.
Oggi, il prezzo di Bitcoin e quello di Ethereum risultano essere in netto recupero.
Dopo le sofferenze dei giorni scorsi, oggi sui mercati crypto sembra essere arrivata una ventata di ottimismo, anche se non è possibile escludere che sia solo una cosa passeggera.
L’andamento del prezzo di Bitcoin
Dopo aver toccato il massimo storico il 17 dicembre scorso, sopra i 108.000$, il prezzo di Bitcoin non è riuscito a tenere la soglia psicologica dei 100.000$.
A dire il vero ci aveva provato il 6 gennaio, ma nel giro di un giorno era subito tornato sotto.
Il problema è che a partire dal 18 dicembre il dollaro USA ha iniziato a rafforzarsi, e questo ha indebolito Bitcoin, dato che l’andamento del prezzo di BTC sul medio/lungo periodo tende ad essere inversamente correlato al Dollar Index.
Il 18 dicembre di colpo il Dollar Index ha abbattuto la resistenza dei 108 punti, e da allora è salito ancora, fino a toccare per un breve momento i 110 punti ieri.
Proprio ieri infatti è stata la giornata peggiore da Bitcoin da quando fece segnare i nuovi massimi storici poco dopo la metà di dicembre.
Se già il 7 gennaio il prezzo di BTC era sceso sotto i 97.000$, fino a ieri era rimasto sostanzialmente attorno ai 93.000$, anche se con una breve escursione sotto i 92.000$ il 9 gennaio.
Ieri invece non solo è sceso sotto i 91.000$, ma per un breve momento è addirittura sceso sotto i 90.000$.
Quello di ieri è il punto più basso toccato dal prezzo di Bitcoin dal 17 dicembre in poi.
L’andamento del prezzo di Ethereum
Il prezzo di Ethereum addirittura ha fatto di peggio.
Prendendo come riferimento il rapporto tra la capitalizzazione di mercato di Bitcoin e quella di Ethereum, un mese fa era inferiore a 4,3 volte, ma era comunque già in salita.
Il 5 gennaio comunque era poco sopra le 4,4 volte, quindi abbastanza in linea con quello di un mese fa.
A partire proprio dal 6 gennaio però l’andamento del prezzo di Ethereum ha iniziato a sottoperformare in modo netto quello di Bitcoin, tanto che il rapporto tra le due capitalizzazioni di mercato è salito a 4,7 volte già l’8 gennaio, quando Bitcoin era sotto i 97.000$ ed Ethereum sotto i 3.400$.
Le cose poi da questo punto di vista sono ancora peggiorate, fino al picco massimo di questo periodo toccato proprio ieri ad oltre 5 volte, con Bitcoin sceso a 92.000$ ma Ethereum sceso addirittura sotto i 3.000$.
Rispetto ad un mese fa, il prezzo di Bitcoin sta perdendo il 4%, ma quello di Ethereum sta perdendo l’11%.
Va però ricordato che spesso durante le fasi difficili dei mercati crypto le altcoin, compresa Ethereum, sottoperformano Bitcoin.
Basti pensare che negli ultimi trenta giorni la capitalizzazione di mercato complessiva di tutte le altcoin messe insieme è scesa da 1.600 a 1.400 miliardi di dollari.
Il rimbalzo del prezzo di Bitcoin ed Ethereum
Oggi però sembra arrivata una ventata di ottimismo sui mercati crypto.
Il prezzo di Bitcoin è tornato a 97.000$, mentre quello di Ethereum è tornato a 3.200$.
Il rapporto tra le capitalizzazioni di mercato però è ancora elevato (4,9), e questo fa pensare che in caso di ripresa della bullrun Ethereum per un certo periodo potrebbe persino sovraperformare Bitcoin, anche se ciò per ora non si è ancora verificato.
Il rimbalzo di oggi sembra potersi spiegare solo con un anticipo di ottimismo riguardo ciò che potrebbe accadere sui mercati crypto nei prossimi giorni, o nelle prossime settimane.
Infatti nei prossimi giorni è atteso un calo del Dollar Index, che potrebbe favorire una risalita del prezzo di Bitcoin, che a sua volta potrebbe portarsi dietro Ethereum e le altcoin.
Inoltre spesso in fasi come questa a fine gennaio è iniziata una bullrun, e sembrano essere in molti quelli che sperano che ciò possa accadere.
Vi è però anche chi sostiene che il rimbalzo di oggi potrebbe essere solamente una bull-trap, ovvero una trappola per chi sta aprendo posizioni long magari in leva.
Tutti gli occhi puntati su domani
Domani, mercoledì 15 gennaio 2025, verranno resi noti i dati riguardo l’inflazione negli USA a dicembre.
Il dato chiave, che potrebbe avere conseguenze sulle politiche monetarie della Fed, è quello che riguarda l’inflazione core.
I mercati stanno scontando che il dato che verrà diffuso domani sarà in linea con quello di dicembre: 3,3%.
D’altronde ormai è da settembre che l’inflazione core annuale negli USA è ferma al 3,3%, pertanto è persin troppo facile prevedere che possa essere rimasta tale anche a dicembre.
Tuttavia non è detto con certezza che il dato che verrà diffuso domani sarà proprio il 3,3%.
Se dovesse essere superiore, anche di poco, i mercati potrebbero reagire male, perchè potrebbero iniziare ad immaginare che la Fed potrebbe essere costretta a rendere più restrittiva la sua politica monetaria attuale, già restrittiva ormai da molti mesi.
Se invece, dopo tre mesi consecutivi di stallo da questo punto di vista, il dato di dicembre risultasse essere in discesa, i mercati potrebbero reagire bene, perchè a quel punto invece diverrebbe più probabile che la Fed possa rendere meno restrittiva la sua politica monetaria.
Oggi sembra quasi che i mercati stiano azzardandosi ad anticipare proprio questo secondo scenario, che però allo stato attuale dei fatti in realtà non sembra poi particolarmente probabile. Nel caso in cui si sbagliassero, domani potrebbe verificarsi un’importante correzione.