Negli USA la polizia ha regalato AirTag e Tile per ridurre i furti d'auto
I mini localizzatori, evidentemente, si sono rivelati efficaci
Poche decine di dollari per ridurre - o per lo meno tentarci - i furti di auto e risparmiare le spese a carico della collettività, in termini di impegno delle forze dell'ordine. È il costo di AirTag e derivati, quei piccoli localizzatori da associare agli smartphone e assicurare poi agli oggetti di qualsiasi specie e dimensione a cui si tiene. Gli AirTag sono per iPhone e in generale per l'ecosistema Apple, per chi usa Android esistono diverse alternative come i Tile, i Moto Tag di Motorola o gli SmartTag di Samsung.
Dal momento in cui hanno guadagnato popolarità, gli AirTag o i dispositivi simili sono stati usati in mille maniere. Per ritrovare bagagli o chiavi, ovvero per il loro scopo primario, ma anche animali domestici o, appunto, mezzi di spostamento come auto o moto. Non senza difficoltà, perché Apple ad esempio è dovuta intervenire più volte con aggiornamenti per evitare usi scorretti o pericolosi, come lo stalking.
Ma in molti comprano AirTag e tracker di qualsiasi brand per vivere l'auto e gli spostamenti con maggiore tranquillità. Il loro uso per ritrovare il mezzo rubato è evidentemente efficace al punto da giustificare quei 30 euro (o meno) che costa un tracker anche a giudizio della polizia di Arvada, in Colorado, che ha sfruttato il giorno di riposo (domenica, ieri) per organizzare un evento di promozione dell'uso dei tracker a mo' di antifurto.
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