L’UE smentisce lo stop alle indagini contro Apple e altre big tech statunitensi

L’UE smentisce lo stop alle indagini contro Apple e altre big tech statunitensi L’Unione Europea avrebbe sospeso le azioni contro Apple e altri giganti tecnologici statunitensi, presumibilmente a causa delle pressioni legate all’imminente cambio di presidenza negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal Financial Times, i funzionari dell’UE starebbero “riesaminando” le indagini antitrust su Apple, Meta e Google, mettendo in pausa decisioni e multe fino al completamento della [...]

Jan 14, 2025 - 15:56
L’UE smentisce lo stop alle indagini contro Apple e altre big tech statunitensi

L’UE smentisce lo stop alle indagini contro Apple e altre big tech statunitensi

L’Unione Europea avrebbe sospeso le azioni contro Apple e altri giganti tecnologici statunitensi, presumibilmente a causa delle pressioni legate all’imminente cambio di presidenza negli Stati Uniti.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, i funzionari dell’UE starebbero “riesaminando” le indagini antitrust su Apple, Meta e Google, mettendo in pausa decisioni e multe fino al completamento della revisione. Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, avrebbe contattato il presidente eletto Donald Trump per lamentarsi delle multe per violazioni antitrust e sulla privacy ricevute dalla sua azienda.

Tuttavia, l’UE ha categoricamente negato l’esistenza di questa revisione. Un portavoce ha dichiarato che si tratta solo di incontri ordinari per valutare lo stato generale delle indagini in corso.

Apple è già stata oggetto di azioni da parte dell’UE, come l’obbligo di consentire l’uso di app store di terze parti. Inoltre, è sotto pressione per permettere un accesso maggiore a funzionalità attualmente riservate ai propri dispositivi, come il sistema di accoppiamento rapido utilizzato dagli AirPods. Meta, per esempio, vorrebbe avere accesso a questa tecnologia per i suoi occhiali Ray-Ban Meta AI.

Di recente, la Commissione europea ha visto il cambio di due figure di spicco: Margrethe Vestager e Thierry Breton, noti per la loro posizione intransigente in materia di concorrenza. Questo cambio potrebbe effettivamente portare a una rivalutazione delle indagini in corso e dei piani futuri, anche se l’idea che tale revisione sia legata a pressioni politiche statunitensi appare altamente improbabile.

Lo scenario più probabile è che la revisione sia iniziata dopo l’addio della Vestager, senza alcuna connessione con il cambio di amministrazione negli Stati Uniti.