Le crypto non hanno valore legale e non sono sequestrabili: ecco la sentenza della Cassazione
Secondo quanto riportato dalla Corte Suprema di Cassazione, le crypto non sono considerate come asset potenzialmente sequestrabili.
Jan 20, 2025 - 12:27
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Secondo quanto riportato dalla Corte Suprema di Cassazione nell’ultima sentenza del 15 gennaio 2025, le crypto non sono considerate come asset potenzialmente sequestrabili.
Difatti le valute digitali come Bitcoin non hanno ancora un valore legale in Italia e dunque non possono essere pignorate preventivamente dal fisco in caso di evasione fiscale.
Questa interpretazione potrebbe tuttavia subire rivisitazione future alla luce dell’adozione del Regolamento MiCAR, che introduce un quadro normativo più chiaro e rigoroso per la gestione delle cripto-attività.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Sentenza n. 1760/2025 della Cassazione: le crypto non sono sequestrabili
Mercoledì 15 gennaio 2025 la corte Suprema di Cassazione si è espressa sul tema dei reati tributari affermando che le crypto non sono considerate sequestrabili.
Con la sentenza n.1760/2025 ha stabilito che non è legittima la misura cautelare del pignoramento preventivo di asset crypto in caso di evasione fiscale.
Questa decisione della Cassazione è motivata dal fatto che monete digitali come Bitcoin non hanno corso legale in Italia e non sono riconosciute come mezzo di pagamento con effetti liberatori. Le stesse non sono infatti soggette alle norme che regolano la circolazione e il cambio delle monete riconosciute legalmente dallo Stato.
Le criptovalute costituiscono appunto la rappresentazione di un “valore virtuale” non garantito dall’esercizio di poteri autoritativi di una banca centrale o di un ente pubblico.
La loro quotazione non è di conseguenza correlabile all’andamento dell’euro, che costituisce la moneta fiat con cui è espresso lo stesso debito tributario verso l’Erario.
Non ci sono inoltre istituzioni e/o organi statali che possano garantire un valore sabile delle crypto nel momento della potenziale conversione in fiat.
In sintesi, è illegittima la conversione in monete digitali dell’importo sequestrabile in euro quale profitto della violazione della legislazione fiscale.
Dunque in caso di reato tributario il fisco non può appellarsi al patrimonio in crypto dell’indagato con quest’ultime che vengono definite in ultima istanza come non sequestrabili.
Questa interpretazione della Cassazione ha suscitato molte polemiche in merito alla posizione giuridica delle crypto in Italia, nonostante la loro crescente adozione mondiale.
L’avvocato e youtuber Angelo Greco ha pubblicato un breve video a riguardo, evidenziando come grazie alla crypto si può in pratica riuscire a non pagare le tasse!