Dopo TikTok, anche CapCut torna disponibile negli USA

È di proprietà di ByteDance come TikTok, e alla stessa maniera anche CapCut, l'app di editing video molto popolare fra i giovani e i giovanissimi, è stata protagonista del blackout negli Stati Uniti indotto dal "braccio di ferro" tra USA e Cina che è in corso da anni, dalla prima amministrazione Trump. Quello di TikTok è durato poche ore, quello di CapCut è stato poco più lungo, ma entrambe, mentre scriviamo, sono tornate disponibili.

Per ore l'app di editing video è rimasta inaccessibile oltreoceano, da poco invece chi ha scaricato l'app dagli store ha notato un avviso di "nuova" accoglienza nel servizio con tanto di ringraziamento per la pazienza e il supporto dimostrati. L'avviso, come accaduto per TikTok, arriva all'insediamento di Trump alla Casa Bianca: il neo Presidente USA ha firmato un ordine esecutivo che estende i termini per trovare una soluzione, senza conseguenze traumatiche sia per il social che per gli americani che lo usano regolarmente.

La vicenda che coinvolge ByteDance, e dunque sia TikTok che CapCut, parte da lontano, durante il primo mandato di Trump alla Casa Bianca. Allora il tycoon additò ByteDance come una minaccia per la sicurezza nazionale. La società cinese venne accusata di fornire al governo Xi Jinping l’accesso ai dati degli utenti americani, e, dopo una serie di passaggi intermedi, i timori sullo "spionaggio" perpetrato attraverso TikTok sono culminati nel ban deciso dalla Corte Suprema e nella sospensione di sabato sera negli USA.

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