DOOM The Dark Ages, il ray tracing migliorerà anche il gameplay

Negli scorsi giorni id Software è tornata a parlare del prossimo capitolo della saga di DOOM, che si chiamerà The Dark Ages e che dovrebbe uscire già quest’anno, approfondendo soprattutto la questione del supporto al ray tracing. Tanto per cominciare, sì, ci sarà e sarà il cosiddetto “full ray tracing” o path tracing, a differenza di DOOM Eternal che aveva solo il ray tracing “normale”. E questa volta non sarà solo per fini estetici.

id Software ha spiegato che il supporto al ray tracing avrà per la prima volta un impatto significativo anche nel gameplay. Lo studio texano dice che è soprattutto una questione di... materiali. Mettiamo per esempio che un avversario abbia una parte corazzata e una senza alcuna protezione. È lecito aspettarsi che se gli sparo sulla corazza gli farò poco male, mentre se lo colpisco in quella scoperta il danno sarà nettamente maggiore. Il gioco potrebbe darmi un indizio visivo del punto in cui il mio proiettile ha colpito usando stili diversi per illustrare l’impatto.

Con le tecnologie di shading tradizionali è possibile definire delle hitbox con proprietà diverse, ma solo di dimensioni relativamente grossolane. Il ray tracing, spiega sempre id, permetterà di fare questo tipo di distinzioni praticamente pixel per pixel, offrendo ai game designer molta più versatilità nella realizzazione degli avversari (e, perché no, dell’ambientazione), e ai giocatori potenziali nuove strategie per emergere vittorioso da un combattimento.

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