Carlo Lucarelli, “La nave dei folli. Oltre la ragione” su SKY: “Ci sono tantissimi personaggi e momenti storici che andrebbero raccontati” – Intervista
Carlo Lucarelli torna con “La nave dei folli. Oltre la ragione”, la nuova docuserie Sky Exclusive dal 20 gennaio su Sky Arte che attraverso le incredibili vite di sei personaggi del passato, racconta lo stigma della diversità nel corso della storia. E grazie al racconto di Lucarelli e all’intreccio di fatti storici con le testimonianze di esperti […]
Carlo Lucarelli torna con “La nave dei folli. Oltre la ragione”, la nuova docuserie Sky Exclusive dal 20 gennaio su Sky Arte che attraverso le incredibili vite di sei personaggi del passato, racconta lo stigma della diversità nel corso della storia. E grazie al racconto di Lucarelli e all’intreccio di fatti storici con le testimonianze di esperti sugli studi psichiatrici più recenti, cerca di porre nuove domande scavando a fondo nella dimensione umana di personaggi del passato che forse appartenevano già al futuro. Persone così differenti le cui storie meritano di essere raccontate di nuovo, forse riabilitate, almeno comprese. Protagonisti delle sei puntate, in onda una a settimana, saranno Nerone, Camille Claudel, Robert Schumann, Madeleine Pelletier, Cesare Lombroso e Lev Tolstoj, Giovanna di Castiglia.
Il racconto di Carlo Lucarelli è arricchito da ricostruzioni storiche animate che uniscono illustrazioni digitali e proiezioni analogiche e dalle testimonianze di esperti e studiosi, tra cui lo psicoterapeuta e divulgatore Michele Mezzanotte, Cathy La Torre, avvocata e attivista, Paolo Mazzarello, storico della medicina all’Università di Pavia, Francesca Cavallini, psicologa e fondatrice del Centro TICE e Gaspare Palmieri, psichiatra e psicoterapeuta. Noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato in esclusiva per voi Carlo Lucarelli. Ecco cosa ci ha raccontato.
Carlo Lucarelli – Intervista
“La nave dei folli”, come nasce questa docuserie e c’è un riferimento specifico che ha dato vita al titolo?
“La seria nasce da una serie di riflessioni fatte da Donato Della Valle, che è uno degli autori. Mi propose questa avventura e io gli dico subito di sì perché è meravigliosa. La serie parla di una cosa inquietante ma anche stimolante come la follia, ma da un punto di vista molto narrativo. Studiamo e analizziamo dei personaggi che diventati folli hanno un mondo da raccontare, e lo facciamo con una grafica che è un qualcosa di molto suggestivo. Quando mi hanno proposto questa nave ci sono saltato molto volentieri sopra. La nave è un mezzo con cui fai un viaggio. Il viaggio della nave è un viaggio diverso: ci metti un sacco di tempo, ti perdi nel mare. Dentro questa nave ci sono tutti i personaggi che voglio conoscere e questa è la suggestione da cui nasce il titolo”
C’è un personaggio tra quelli trattati che l’ha colpito particolarmente?
“Personalmente mi hanno colpito tutti, perché è un modo diverso di vedere i personaggi. Mi hanno colpito quelli di cui non conoscevo la storia. Nerone l’abbiamo visto in tante forme, però se lo pensiamo in un modo diverso da come l’hanno considerato certi storici ne esce un altro personaggio. Madeleine Pelletier, ad esempio, non sapevo della sua esistenza. Entrare attraverso lei dentro un contesto come vengono considerate le donne folli in quel tipo di società è estremamente interessante. Lombroso è un altro personaggio interessante, discusso o non discusso, non sapevo che avesse incontrato Tolstoj, he è un altro gigante. Alla fine, mi hanno colpito tutte queste storie”.
Se potesse aggiungere un settimo episodio alla serie, su quale altro personaggio le piacerebbe lavorare e perché?
“Avevamo un elenco infinito di personaggi, sono stati scelti questi perché erano diversi, avevano storie diverse. Ne avevamo ancora tantissimi, mi sarebbe piaciuto raccontare Munch, ma ce ne sono un’infinità”.
Cosa spera che il pubblico porti con sé dopo aver visto “La nave dei folli”?
“Intanto, da narratore, che si appassioni alle storie e che esca più eccitato e felice da quello che ha visto. Poi se porti dietro una riflessione su quella che è la follia e la concezione della diversità e su come è cambiata, e su come può cambiare ancora la concezione, allora quello mi farebbe piacere. L’idea di prendere quello che mi è sembrato strano e vederlo con altri occhi, che non significa basta che arrivi il primo a dirmi una cosa incredibile e io l’assumo per quello che mi dice. Arriva uno che mi dice una strana cosa, che però mi incuriosisce talmente da andarla a vedere, mi fermo e guardo su che cosa si basa, cosa mette in discussione, quale pezzo della mia vita mette in discussione, e come la sto vivendo. Poi dopo andiamo a vedere se questa è una cosa bella o se è semplicemente una strana suggestione”.
Dopo tanti anni di narrazioni investigative e storiche, c’è ancora un tema o un personaggio che sogna di raccontare?
“Mi piacerebbe raccontare alcune cose che ho già raccontato, perché le cose cambiano nel nostro paese. Quando facevo Misteri Italiani, si raccontava un periodo storico di cui avevamo alcune verità mentre altre invece erano ipotesi molto concrete, oggi invece sono cambiati i tempi e le ipotesi concrete sono diventate verità. Molte di quelle puntate bisognerebbe rifarle. Ci sono momenti della storia che andrebbero raccontati: tutta l’epoca fascista, lo stiamo raccontando benissimo, il Risorgimento, il periodo coloniale. Ci sono personaggi importantissimi che ci farebbero capire tantissimo del nostro modo di essere italiani e del nostro modo di approcciarci agli altri”
Guardando indietro alla sua carriera, c’è un lavoro di cui è particolarmente orgoglioso e che sente più vicino al suo cuore?
“Tutti! Io sarei un narratore, mi sento un narratore, la mia specifica è quella di scrivere romanzi. Una volta l’ho chiesto a un romanziere, mi ha risposto il romanzo più bello che ho scritto è l’ultimo, perché se no sarei tornato indietro invece, devo crescere sempre, allora da quel momento dico sempre l’ultimo. A un altro romanziere ho detto qual è l’ultimo? Ha detto no, il prossimo. Allora qual è l’opera di cui sono orgoglioso? La prossima”.
What's Your Reaction?