Baldoni: “Lively mi ha messo in cantina alla premiere”
La vicenda tra Blake Lively e Justin Baldoni si fa sempre più complessa Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp! Circa un mese fa Blake Lively ha presentato una denuncia legale contro il sua co-protagonista di It Ends With Us, Justin Baldoni, accusandola di molestie sessuali e di aver avviato una campagna di “manipolazione sociale” nei suoi confronti (qui i dettagli). La trentasettenne ha anche […] L'articolo Baldoni: “Lively mi ha messo in cantina alla premiere” proviene da LaScimmiaPensa.com.
La vicenda tra Blake Lively e Justin Baldoni si fa sempre più complessa
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Circa un mese fa Blake Lively ha presentato una denuncia legale contro il sua co-protagonista di It Ends With Us, Justin Baldoni, accusandola di molestie sessuali e di aver avviato una campagna di “manipolazione sociale” nei suoi confronti (qui i dettagli).
La trentasettenne ha anche affermato che l’uomo aveva tentato di aggiungere “contenuti sessuali gratuiti e improvvisati e/o scene di nudità nel film”, oltre ad aver fatto commenti sul suo aspetto. Nella denuncia si affermava che aveva Baldoni “pianto per ore nel suo camerino” perché non sembrava “attraente”.
Poco dopo la pubblicazione della denuncia, l’avvocato di Baldoni, Bryan Freedman, ha risposto alle affermazioni di Blake Lively, definendole “categoricamente false”. Poco dopo Baldoni ha risposto denunciato il New York Times e chiedendo 250 milioni di danni per il modo in cui era stata, a suo dire, manipolata la verità (qui i dettagli). Tuttavia la situazione continua ad evolversi
È infatti emerso un messaggio vocale presumibilmente registrato da Baldoni, in cui un uomo afferma di essere stato “mandato in cantina” durante la première del film. Questo messaggio, condiviso con il Megyn Kelly Show, contiene una voce – attribuita a Baldoni – che dice:
In quella che avrebbe potuto essere una delle notti più belle della mia carriera, sono stato letteralmente mandato in cantina con tutti i miei amici e la mia famiglia per più di un’ora, perché non mi era permesso farmi vedere. Lei non voleva nemmeno che fossi vicino a lei o al resto del cast
La registrazione non specifica chi sia la persona indicata con “lei”, ma la voce prosegue dicendo:
Abbiamo iniziato a ridere per l’assurdità della situazione. Ero in cantina con le persone che mi amano di più, e nonostante tutto eravamo felici, ridevamo. Perché niente di tutto ciò ha davvero importanza.
Dopo che la registrazione è stata resa pubblica, il team legale di Blake Lively ha rilasciato una nuova dichiarazione. In un comunicato diffuso a People, gli avvocati dell’attrice accusano Baldoni, la sua casa di produzione Wayfarer Studios e i suoi collaboratori di aver condotto una campagna di “astroturfing [campagna mediatica negativa ndr] illegale e vendicativo” contro Lively, “semplicemente per aver cercato di proteggere sé stessa e gli altri su un set cinematografico”.
Il comunicato aggiunge che “la loro risposta alla causa è stata quella di lanciare ulteriori attacchi contro Lively da quando è stata intentata”.
Gli avvocati di Blake Lively sottolineano che le “gravi accuse di molestie sessuali e ritorsioni” mosse dall’attrice sono “supportate da fatti concreti”. Specificano inoltre che questa non è una “faida” derivante da “differenze creative” né una situazione di “lui ha detto/lei ha detto”. Il team legale afferma che le prove saranno presentate in tribunale.
Le molestie sessuali e le ritorsioni sono illegali in ogni luogo di lavoro e in ogni settore – continua il comunicato. Una tattica classica per distrarre dalle accuse di questo tipo di cattiva condotta è quella di ‘incolpare la vittima’, suggerendo che sia stata lei a provocare la condotta, a cercarla, a fraintendere le intenzioni o addirittura a mentire.
Il team legale evidenzia inoltre che “un’altra tattica frequente è quella di invertire i ruoli tra vittima e colpevole, insinuando che sia in realtà la vittima ad avere colpe”. Il comunicato conclude con un avvertimento:
Questi approcci contribuiscono a normalizzare e banalizzare accuse di grave cattiva condotta
Infine, il team di Blake Lively dichiara:
Le dichiarazioni rilasciate ai media non rappresentano una difesa contro le rivendicazioni legali della signora Lively. Proseguiremo con le sue azioni legali in tribunale federale, dove sarà lo stato di diritto a determinare chi avrà ragione, non l’iperbole o le minacce
Che ne pensate?
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